Ero pronto a tuffarmi per realizzare il mio sogno di nuotatore: disputare la finale stile libero dei 100 metri. Finché quel giovane «mostro» non interruppe bruscamente i miei sogni di gloria ...
Monster's Blog
Scritto da webmonster il 04/05/13
D'avanti a me, fermo a bordo piscina, la distesa d'acqua azzurra, piatta, calma, trasparente.
Sei corsie di cinquanta metri ciascuna, ognuna assegnata ad un campione, la corsia numero tre (la centrale) spetta a me, di diritto.
La vasca è vuota, sugli spalti il pubblico rumoreggia in attesa dello start. I flash dei curiosi si mischiano alle urla di incitamento dei presenti, la mia famiglia è al completo ed attende con ansia il mio tuffo.
Indosso la cuffia verde, il colore della mia squadra poi tolgo l'accappatoio bianco, gesti automatici che si ripetono da sette mesi.
Eppure ricordo il primo giorno di allenamento come se fosse ieri: è sera, un vento gelido annuncia l'imminente pioggia, giro negli spogliatoi della Scandone chiedendomi perplesso: «ma cosa ci faccio quì?».
Fuori i primi lampi, dentro di me brividi ed incertezze. Poi la discesa in acqua, l'incitamento del mio infaticabile istruttore Gennaro - il Ian Thorpe napoletano -, i muscoli si risvegliano, le lezioni, il corso sempre più appassionante, i progressi, i primi sorrisi, la resistenza aumenta, la tecnica migliora.
«Non fa male, nuota, nuota, le gambe diritte! respira ogni tre bracciate!» ... «vola, vola, vaiiiiiii Marioooooo!».
Dorso, stile libero e rana i miei preferiti, i tuffi dal trampolino (possibilmente senza panciate con post-tsunami) il prossimo obiettivo.
Un ragazzino impaziente bussa sulla mia spalla interrompendo bruscamente la corsa della mia fantasia; avrà dieci anni e spalle larghe come un nuotatore consumato, le sue parole infrangono lo specchio dell'immaginazione riducendolo in mille pezzi: «signore, vi spostate per favore? Dobbiamo iniziare la gara e fra poco tocca a me. La vostra lezione è stata rimandata fra un'ora».
«Certo, scusami ...» farfuglio mentre tolgo la cuffia e rimetto l'accappatoio.
Abbandono il bordo piscina, non mi resta che osservare il ragazzino impertinente iniziare gli esercizi di riscaldamento.