Il Presidente del calcio Napoli risponde via twitter alle domande dei suoi 77mila follower. Un esperimento di citizen journalism che dimostra la potenza della Rete ma anche la difficoltà di generare contenuti di qualità
Monster's Blog
Scritto da webmonster il 03/06/13
Il day-after la conferenza via twitter del Presidente del calcio Napoli, alcune (profane) considerazioni sono obbligatorie.
Tutto sommato un successo mediatico annunciato: in poco meno di due ore, più di 27mila tweet (vedi hashtag #AskADL) inviati all'account ufficiale di Aurelio De Laurentis dai suoi 77mila follower (tra cui io).
A me l'iniziativa è piaciuta - la prima volta per un presidente di una squadra di calcio ma l'idea non è originale in assoluto - e evidenzia più luci che ombre.
La possibilità di comunicare direttamente con l'interessato è una delle caratteristiche cardini su cui si basa la piattaforma di microblogging più famosa al mondo, saltare i canali della stampa ufficiale permette il contatto senza intermediari e censure, l'opportunità offerta al tifoso di porre domande al suo Presidente è - per molti - un sogno che si realizza.
Una conferenza stampa globale con 77mila potenziali giornalisti accreditati: il Presidente risponde alle curiosità giunte da ogni angolo del pianeta, un esperimento incredibile e - da un punto di vista tecnologico - anche affascinante.
La medaglia, ovviamente, presenta anche l'altra faccia: i contenuti generati dal botta-e-risposta Presidente-tifosi sono deludenti.
La platea variegata pone quesiti spontanei e non sempre efficaci; dal canto suo, lo staff del calcio Napoli (per necessità di grandi numeri e tipologia di richieste) filtra, raggruppa, retwitta e non può analizzare nel dettaglio la qualità delle singole domande dando spazio e visibilità a tematiche più genuine che interessanti (vedi tweet sul ragù dello stesso Presidente!).
Dopo due ore, di informazioni veramente nuove su Cavani, lo stadio, Benitez oppure i prossimi scoop sul calcio-mercato non ne abbiamo ma la soddisfazione di tutti è palese: in fin dei conti si tratta di puro intrattenimento e la prova è superata.