Soffro di una nuova forma di allergia che si presenta in simultanea con il festival di Sanremo. Il dottore mi ha obbligato a star lontano dalla TV onde evitare fotogrammi pericolosi che potrebbero causarmi una crisi respiratoria associati a disturbi della personalità. Non c'è soluzione, devo solo attendere (allego foto durante una crisi sanremese)
Monster's Blog
Scritto da webmonster il 15/02/12
Quando arriva la primavera si avverte un profumo particolare, svolazzano nell'aria (finalmente calda) dei fiocchi bianchi innocui ai molti, micidiali per mio cognato. E' allergico - non so a cosa - starnutisce di continuo, si gonfiano gli occhi ed il volto diventa paonazzo.
E' la stessa insopportabile reazione che avverto io quando inizia il festival di Sanremo.
Non lo guardo, ovviamente. Non potrei nemmeno se volessi: un minuto di visione del festival provocorebbe sulla mia pelle un'orticaria
galoppante.
Purtroppo, però, non posso isolarmi totalmente. Dovrei vivere questa settimana in quarantena ma, ovunque mi giro, sono bombardato da immagini e suoni che ricordano la gara canora. Radio, televisione, web, giornali ... non c'è scampo, i mostri sanremesi hanno invaso
senza pietà tutti i media.
Per questa mia idiosincrasia il dottore mi ha prescritto un'astinenza totale dal piccolo schermo; potrei per errore, durante lo zapping feroce, incappare in un fotogramma proveniente da Rai1. Rischierei inutilmente una crisi respiratoria, tosse, stipsi e diarrea (contemporaneamente).
Come è noto, non c'è cura per l'allergia ma solo palliativi. E allora per tutelare la mia salute, non mi resta che attendere la fine del tormentone.
Apro la finestra, c'è un sole incoraggiante dopo giorni di pioggia. Un alito di vento trasporta una piuma verso di me, la primavera è alle porte. Dalla casa difronte rimbomba il mefistelico ritornello «perché sanremo è sanremo»
«Etciù, accipicchia che starnuto!», il pericolo è dietro l'angolo, chiudo la finestra e mi rifugio nella mia gabbia di Faraday