Era il 1991 quando Julia Roberts giunge al successo mondiale con il film che racconta le gesta di una giovane e felice prostituta innamorata (e ricambiata) da un affascinante «cliente», il bel Richard Gere. Eppure ho sempre pensato che le prostitute non potessero mai essere felici essendo donne sfruttate da cinici criminali. Oggi mi devo ricredere: le escort non sono altro che moderne Pretty Woman.
Monster's Blog
Scritto da webmonster il 14/05/12
Scrivo post per denunciare le ingiustizie partorite dai mostri della nostra società. Un tema che mi sta particolarmente a cuore è la prostituzione.
Nessuno ne parla più, ci siamo assuefatti pure alla pietosa vista di giovani ragazze ai margini delle strade in attesa di depravati pronti a pagare per comprare pochi istanti di sesso. Quasi sempre sono fanciulle sfruttate dalla criminalità, ragazze alle quali la vita ha rubato sogni, speranze e dignità. Vivono in condizioni degradate, in ogni momento della giornata sono umiliate dal destino a loro assegnato, in pratica delle schiave moderne.
Di fronte ad uno scenario squallido, crudele, cinico, dove regna la sopraffazione e la donna-vittima è considerata solo merce di scambio - oggetto da usare e maltrattare da parte di ignobili individui - provo ancora maggior schifio (scusate il termine) nel vedere (anzi pensare poiché non sono mai riuscito a guardarlo) Pretty Woman, il film che racconta la favola della prostituta giovane, bella e felice.
Sarebbe ingiusto sperare che il cinema debba essere sempre "impegnato" ma trattare il tema della prostituzione come una fiaba moderna mi provoca l'orticaria.
Julia Roberts, una simpatica prostituta ... Richard Gere affascinante uomo d'affari in trasferta a Hollywood lanciano un messaggio radicalmente opposto alla realtà: come può essere felice e sorridente una prostituta? I "clienti" delle lucciole sono esseri affascinanti?
Mettiamo le cose in chiaro: le squillo sono ragazze sfruttate e se potessero sceglierebbero un destino diverso, i frequentatori sono dei mostri abietti privi di ogni umanità.
Se vi piacciono le smancerie di Pretty Woman, poi non vi lamentate di Berlusconi e del bunga-bunga.
In fin dei conti, le giovani ed "ingenue" escort con i loro facili costumi ed i finti ammiccamenti, non fanno altro che aggiornare il
messaggio lanciato da Julia Roberts nel 1991 a cui, tra l'altro, fu assegnato il premio Oscar come "miglior attrice protagonista".
A differenza delle prostitute "reali" (intendo le ragazze sfruttate ai bordi delle strade di abbandonate periferie), le escort scelgono di "lavorare" con il loro corpo, compiono azioni premeditate conscie di un sicuro tornaconto, stipulano un patto non scritto con i loro ricchi, potenti (e pervertiti) clienti.
Delle moderne Pretty Woman, non c'è che dire.