I fiori depositati lungo le strade in piccoli vasi con struggenti dediche sotto una fotografia ci ricordano il dramma degli incidenti stradali. Io avevo 20anni, quella maledetta sera che ... per fortuna posso ancora raccontare
Monster's Blog
Scritto da webmonster il 18/05/12
Che tristezza infinita mi trasmettono quei mazzi di fiori sistemati in piccoli vasi posti ai bordi delle carreggiate. Spesso sono accompagnati da una fotografia con una dedica struggente, un ricordo della famiglia ed amici al povero sventurato, vittima di un incidente stradale.
Lungo l'asse mediano, la strada che ogni giorno percorro per il tragitto casa-lavoro-casa, ne osservo tanti, troppi. Le cronache del lunedì, poi,
non fanno altro che confermare i sospetti: il week end avviene una strage, quasi sempre di giovani vittime.
Avevo quasi vent'anni. Quel venerdì sera eravamo stati invitati ad una festa a Napoli centro.
Solito gruppo, solita tribù.
Io guidavo la Ford Fiesta di mio padre, con me mia sorella ed altri due amici. Nella vecchia 127 di Roberto, invece, avevano preso posto gli altri cinque. La serata andò bene, ci divertimmo e verso mezzanotte decidemmo di rientrare. Non era nemmeno troppo tardi, non avevamo bevuto alcolici (come sempre). Chi ci vedeva, ci avrebbe definito un gruppo di giovani dai sani principi. Insieme stavamo bene, senza dubbio formavamo una bella comitiva.
Quella maledetta sera autunnale cadeva una leggera pioggia. L'antica e nobile via Campana - la strada che da Pozzuoli giunge a Quarto dove abitavamo - era libera; viaggiavamo tranquilli alla giusta velocità. Non potevamo certo immaginare le pessime condizioni dell'asfalto bagnato.
La 127 di Roberto ci seguiva. Poi, all'improvviso, lungo un rettilineo accelerò, si affiancò alla nostra Fiesta, suonò il clacson per scherzo, rientrò nella carreggiata d'avanti a noi ma invece di riprendere la giusta direzione iniziò una vorticosa traiettoria ad "esse". Invase l'altra corsia, tornò di nuovo dinnanzi alla nostra Fiesta e infine uscì violentemente fuori strada.
Tutto durò un attimo, il tempo di un battito di ciglia.
La 127 andò a sbattere contro un palo di una vigna nella campagna che fiancheggiava via Campana.
Lassù qualcuno ci amava: nessuno riportò gravi ferite, solo leggeri traumi e contusioni. L'auto di Roberto divenne una carcassa, completamente distrutta. Sebbene nessuno degli occupanti della 127 ebbe conseguenze fisiche, i rapporti tra noi cambiarono. Evidentemente simili shock - quando si è così giovani - non sono semplici da digerire.
E così, ogni volta che guido ed il mio sguardo incrocia dei fiori depositati lungo la strada, ripenso a quella notte che. grazie a Dio, posso raccontare come testimonianza di un “mostro” sempre in agguato.