«Io uso il cellulare solo per telefonare ed inviare sms»: mai frase fu più anacronistica. E sì, perché il nostro smartphone (non chiamatelo cellulare o telefonino per favore), è pronto per ben altri scopi!
Voi usereste una Ferrari solo per accompagnare il nonno ai giardinetti?
Sicuramente no.
Ed allora, chiediamoci: cosa vorremmo dallo smartphone di domani? |
Per me, utente esigente, piacerebbe un dispositivo la cui mentalità sia radicalmente opposta ai "vecchi" cellulari di oggi. Dallo smartphone del futuro pretendo che anticipi le mie richieste e - senza che installi, cerchi l'icona tra le maree di icone, configuri, e tocchi lo schermo - in modo spontaneo e naturale, mi vengano fornite tutte le informazioni di cui necessito in quel momento, in quel luogo.
Il nostro gioiellino deve essere sfruttato per le sue potenzialità massime in modo semplice ed immediato sia dallo studente smanettone che
dallo zio sdentato terrorizzato dalla tecnologia. Esteticamente allettante, il suo must è l'efficienza: non ci assilla con lo spazio della memoria, la CPU, la risoluzione dello schermo o altre menate incomprensibili. Scatta foto, registra video, memorizza numeri in rubrica, scrive e-mail o messaggi riconoscendo ordini vocali. Sempre collegato alla Rete garantisce la conservazione di qualsiasi dato tramite il cloud, la nostra nuvoletta sincronizzata con gli altri dispositivi (pc, tablet, kindle, lavatrice e chi più ne ha più ne metta).
In caso di malfunzionamento, quando riparte ripristina lo stesso contenuto presente l'istante prima del black-out (sia nelle applicazioni installate che nei dati memorizzati). Se vado all'estero, in modo spontaneo, utilizzo lo smartphone come se fossi nel salotto di casa.
Per le apps, poi, non indosserò più lo scafandro del palombaro alla ricerca del programma perduto bensì il mio mini-computer mi guiderà anticipando le reali esigenze. Dormirò sonni tranquilli fiducioso, lo smartphone è una cassaforte impenetrabile, funge da carta di credito al supermercato, se scelgo un prodotto mi informa, se mangio una pizza mi aggiorna sulla qualità del locale. Al cinema setaccia la sala per scoprire la presenza di conoscenti, quando esco mi informa se portare l'ombrello e mi avverte di eventuali scioperi dei mezzi pubblici. In auto mi indica la strada e mi rammenta il cambio d'olio. Per le bollette se la sbriga da solo e se sono giù mi racconta una barzelletta.
Lo smartphone di domani è un «mostro» buono che veglia su di me, sicuro, propositivo e discreto.
Un'ultima considerazione: il mio affidabile amico non mi abbondana mai.
La batteria? Questa sconosciuta. |