Ancora un rogo in un campo ROM abusivo. Stavolta in piena città, un dramma ambientale annunciato che si poteva evitare. Bastava ascoltare le denunce del 2010. I cittadini denunciano, le Istituzioni latitano, i media tacciono
Monster's Blog
Scritto da webmonster il 29/06/12
Come tutti gli italiani, anche io ieri - verso le diciotto - rientravo a casa per assistere all'incontro dell'anno, la sfida tra gli spaghetti tricolori ed i crauti tedeschi.
Giunto a Capodichino, nei pressi dell'aeroporto di Napoli, una fortissima puzza di plastica bruciata ha invaso la mia Skoda. Mi sono subito guardato intorno alla ricerca della solita, famigerata e tristemente nota colonna di fumo nero indice di un rogo illegale, marchio di fabbrica della Terra dei Fuochi, la denominazione usata da Roberto Saviano per delimitare la zona tra Napoli Nord e Caserta ove, quotidianamente, vengono bruciati in modo illegale materiali pericolosi (come testimoniato dalle innumerevoli pubblicazioni sul relativo gruppo facebook)
E' ormai nota l'esistenza di un'economia parallela basata sullo smaltimento illecito di pneumatici, materiali edili, scarti edilizi, ingombranti, elettrodomestici, rifiuti della piccola industria ... che, invece di seguire l'iter che la legge imporrebbe, vengono semplicemente bruciati nelle campagne della terra dei fuochi. Questi maledetti roghi sprigionano nell'aria diossina e diffondono veleni che noi cittadini respiriamo con conseguenze drammatiche per la nostra salute.
La strada che congiunge l'affollato quartiere Secondigliano con Capodichino è sempre trafficata. La presenza dei vigili urbani è necessaria vista la vicinanza dell'Ospedale Don Bosco ove funziona il Pronto Soccorso, punto di riferimento per tutti coloro che giungono dalla provincia. Inoltre, è presente sempre una pattuglia dell'esercito che sorveglia il vicino aeroporto militare.
Lungo questa via ci sono gli "ex edifici della Coca-Cola", ad indicare che - in un passato non molto lontano - erano presenti gli uffici della famosa multinazionale americana. Oggi sono palazzi abbandonati, in uno stato di degrado totale.
Queste strutture sono state la dimora di nomadi e vagabondi per anni: gente che viveva in un condizioni di assoluto abbandono, in ambienti luridi senza acqua ne luce, privi di ogni servizio, ricoperti di spazzatura, un inferno in piena città.
Un giorno è successo l'inverosimile: squadre di vigili urbani, poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco hanno sfrattato queste persone ripristinando un'apparente « normalità».
Sono andati tutti via ma intorno è rimasta la discarica piena di macerie e rifiuti senza che nessuno si preoccupasse di bonificare quel lager. Per un lungo periodo, quel famigerato luogo è stato sorvegliato da una pattuglia dei vigili urbani e tutto è filato liscio. Una mattina di qualche settimana fa. recandomi al lavoro, non ho visto più i guardiani sorvegliare il fortino ed all'interno del lager ho visto muoversi delle ombre sospette: i nomadi stavano ritornando nella loro casa.
Tutti sapevano, nessuno è intervenuto ... fino a ieri quando è scoppiata l'ennesima, triste, annunciata (ed evitabile) tragedia ambientale.
Questa mattina sono tornato sul luogo del misfatto, l'ex edificio della Coca-Cola emetteva ancora sinistri fumi neri, con i pompieri impegnati a spegnere gli ultimi roghi. Da queste parti, evidentemente, questa notte non c'è stato molto da festeggiare.
State tranquilli però, queste immagini nessun telegiornale ve le mostrerà mai.