Dopo settimane di sciopero generale indette dai Sindacati, cortei con milioni di operai senza soldi e speranze, negozi con le saracinesche chiuse da giorni, fulmini di guerra lanciati da Confindustria: «sposteremo le nostre fabbriche in Cina!» (perché non è già così oggi?), manifestazioni dei pensionati dagli slogan sinistri: «non faremo più i baby-sitter dei nostri nipotini!», prese di posizioni estreme da parte di cantanti e veline, pericolo di sospendere il campionato di calcio, minacce dei boss di espropriare i capitali delle eco-mafie all'estero, il Governo, d'accordo con le parti sociali (si dice sempre così anche quando non è vero), ha stabilito i criteri con i quali verranno determinati i nuovi prezzi con la vecchia moneta.
A Natale, sul sito ufficiale, viene pubblicata la seguente dichiarazione: «la conversione da euro in lire non sarà calcolata in modo matematico ma interpretato caso per caso».
Per un concetto di trasparenza, seguono anche degli esempi pratici:
- la pensione minima passa dagli attuali 500€ a 600.000 lire; una pensione di 900€ passa a 1.080.000 lire (1€=1200Lire);
- gli stipendi dei dipendenti (pubblici e privati) utilizzano il valore 1€=1000Lire: chi guadagna 1300€ percepirà 1.300.000 Lire, da 1500€ a 1.500.000 Lire ...;
- la benzina costerà 3.000Lire al litro: i petrolieri ne chiedevono 4.000 ma il Governo, con una forte presa di posizione, è riuscito ad ottenere questo prezzo sbalorditivo di cui va fiero;
- luce, gas, acqua, bollette del telefono ..., per soddisfare le richieste delle varie associazioni dei consumatori, verranno calcolate con un più chiaro 1€ = 2000Lire (invece dell'incomprensibile 1.936,27)
- gli stipendi dei grandi manager e professionisti (medici, primari, notai, farmacisti, dentisti, militari, bancari, escort, calciatori, personaggi TV, avvocati, magistrati, imprenditori ... ), visto il momento di crisi economica, utilizzeranno momentaneamente la conversione 1€=2500Lire che, nel 2014, verrà aggiornato con un più equo 1€=3000Lire.
Discorso a parte meritano i politici che, visto lo sforzo profuso nel passaggio lire->euro->lire, si sono proposti ed accordato all'unanimità un bonus straordinario sulle pensioni d'oro ed un incremento dei loro stipendi pari all'inflazione percepita del 30%.
La nota del Quirinale si conclude con un accorato appello alla nazione:
«con questa innovativa riforma ci siamo lasciati alle spalle il momento-no della nostra economia. Invitiamo tutti i concittadini a spendere, i consumi sono ripartiti. L'inflazione è sotto controllo e la disoccupazione mai così bassa. Della mafia non c'è più traccia.
Buon Natale a tutti e Dio salvi l'Italia». |